LA SPIAGGIA/ ESCURSIONI

Vieste è la meta per eccellenza dedicata a tutti coloro che amano scoprire le bellezze della costa garganica. "Il tacco del gargano" come definito da molti, si affaccia come una penisola su acque cristalline. I suoi numerosi lungomari sabbiosi, con ingresso graduale in acqua diventano meta ideale per le famiglie che vogliono rilassarsi. Meta ambita, da decenni ospita milioni di turisti da tutto il mondo, ma non mancano intrattenimenti per i più giovani come disco lido e pub, per chi ama godersi l'estate con un ritmo più trasgressivo.

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LA SPIAGGIA

Il Rustico Isabella si trova ad appena 50m dalla bellissima spiaggia del lungomare E.mattei di Vieste. La sabbia fine e l'ingresso graduale in acqua rendono questa spiaggia adatta a grandi e piccini. L'acqua è sempre limpida e vi è una fresca brezza mariana che rende il clima piacevole anche nei periodi più torridi.Il lungomare si estende per circa 3 km di spiagge ampie e spaziose dove troverete ogni tipo di servizio.

Appena usciti dagli appartamenti troverete un ampio pezzo di spiaggia libera, potete però anche scegliere di godervi la vostra vacanza in uno dei tanti lidi attrezzati. Il primo lido dista appena 150m dalla nostra struttura e applica una scontistica speciale per i nostri ospiti.

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LUOGHI DA VISITARE A VIESTE

  • Il Centro Storico: In età classica, assunse una piccola strutturazione urbana con mura di cinta e al suo interno vi troviamo il centro antico, che si presenta raccolto sulla groppa del costone che sale da sotto la Basilica con cattedrale fino al Castello ed è delimitato dal mare lungo due lati e da un muro di cinta che a tratti si estende dal Castello  al baluardo della punta di San Francesco. Dopo il dedalo di viuzze del centro storico ci si imbatte nella penisoletta di San Francesco su cui si erge l'omonimo antico convento e l'annessa chiesa. Fonti storiche riportano che nel 1438 due coniugi Patrizi viestani,  Algragio e Narda, fondarono e donarono a proprie spese un monastero di suore Clarisse sotto il titolo di S. Caterina d'Alessandria.
    Il monastero durò pochissimo tempo. Forse andò distrutto già nel 1480 n seguito all'invasione di Bassà Acomatte Pascià o più probabilmente restò incenerito nel 1554 in seguito alla feroce distruzione di Vieste operata da rais turco Dragut. In ogni caso, dopo il 1554 fino al '600 inoltrato non abbiamo più notizie dell'antico monastero. Il convento fu soppresso per ordine di Giocchino Murat nel 1809, Divenne in seguito piazza d'armi poi abolita all'incirca nel 1840. Nel 1846 le fu tolto il titolo di Batteria e con esso fu spogliato dei cannoni e dì altri attrezzi militari lì presenti, dopo di che l'ex convento fu abbandonato per lungo tempo. Rimase al suo interno un carcere militare ricavato nell'antico chiostro che fu poi utilizzato come carcere mandamentale. Nella tradizione viestana la chiesa dì San Francesco è legata al culto di Sant' Antonio Abate. Attraverso linde stradine, si scende alla “Chianghë Amérë” ( la tradizione popolare vuole che durante il saccheggio di Dorghutré-is (1554), gli inabili e i vecchi che non potevano essere trasportati e venduti come schiavi furono trucidati dai turchi su di una roccia, che prese il nome “Chianghë Amérë” cioè pietra amara.   Appena furono aperte le porte: pirati irruppero forsennati nelle vie, abbatterono le mura, saccheggiarono case e chiese. Vecchi, donne, bambini furono torturati e trucidati senza pietà: la
    Chianca Amara, tra i! bagliore delle scimitarre, rosseggiò orribilmente di sangue, che fluì come torrente nelle vie cittadine, mentre giovani e le ragazze incatena: venivano trascinati sulle navi e fatti oggetto di commercia e di schiavitù. Da qui proseguendo si arriva nella pittoresca piazzetta Petrone, da cui si ammira lo spettacolare scenario della costa Viestana fino a Testa del Gargano, folta di verdi pinete. In tutto il centro antico troviamo archi medievali che racchiudono le piccole vie, dove un tempo vi erano ghetti di artigiani e commercianti ebrei, oggi come allora questi piccoli chetti sono stati occupati da graziosi negozi artigianali che in estate richiamano numerosi visitatori.chiudono le piccole vie, dove un tempo vi erano ghetti di artigiani e commercianti ebrei, oggi come allora questi piccoli chetti sono stati occupati da graziosi negozi artigianali che in estate richiamano numerosi visitatori.

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  • I Trabucchi: Fra i sistemi tradizionali della pesca resiste ancora, a Vieste, il Trabucco, usato più come hobby che come fonte di lavoro vero e proprio. Esso è una macchina caratteristica formata da un'ampia piattaforma quadrata e da quattro lunghe antenne, due delle quali molto più lunghe delle altre, disposte a ventaglio e quasi parallele all'acqua del mare. I trabucchi sono sorretti da un numero svariato di travi e da alti pennoni, conficcati nella roccia a picco sul mare. Sulla piattaforma sono sistemati anche due argani giganti, detti "ciucci" (asini in dialetto viestano), che vengono fatti ruotare delle poderose braccia dei pescatori e su cui si attorcigliano le corde, che scorrono su carrucole fissate alle estremità delle antenne e che reggono la rete. A tutto questo bisogna aggiungere la "spia", cioè l'uomo che ha il compito di sorvegliare tutti i guizzi del "richiamo" (quasi sempre un cefalo assicurato ad una funicella, che si muove in tutto lo spazio sovrastante la rete), rimanendo appollaiato a metà di una delle antenne maggiori, a volte, per ore intere. All'arrivo del "branco" egli grida "issah", e gli altri sulla piattaforma corrono a girare gli argani battendo forte i piedi sul tavolato. Il rumore, dicono i pescatori, serve a stordire i pesci. Quando la rete è affiorata del tutto entra in azione la "negossa o coppo" fissato ad una lunga pertica e il cui maneggio richiede maestria e talvolta quattro braccia. Questo aggeggio scheletrico che è il trabucco, simile ad un monumento futurista, pare sia stato inventato o importato da un certo Villani all'epoca sacerdote di Vieste del Gargano. C'è da dire che il trabucco e costruito completamente con legno marino, e che Vieste ne è piena su tutte le sue meravigliose coste.

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  • Il Faro: Situato in prossimità della costa, sul suggestivo Scoglio di Sant’ Eufemia, il Faro di Vieste rappresenta per la città ed i suoi abitanti un simbolo ed un elemento paesaggistico irrinunciabile. Il Faro di Vieste fu costruito dalla Marina Militare nel 1867 per assumere una funzione di controllo e reperimento informazioni. Alla sua sommità è ben visibile la grande lanterna che nelle ore notturne illumina il mare con una luce intermittente, segnale indispensabile per tutte le imbarcazioni in transito in questo tratto di Adriatico. Oggi, la figura del guardiano, un tempo unico abitante del faro, è stata sostituita da apparecchiature tecnologiche che consentono al Comando di Zona Fari della Marina Malitare di sorvegliare il Faro anche a distanza.

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  • Le Isole Tremiti Le isole Trèmiti sono un arcipelago del mare Adriatico fanno parte del Parco Nazionale del Gargano. Dal 1989 una porzione del suo territorio costituisce la Riserva naturale marina Isole Tremiti. Pur essendo il più piccolo e il secondo meno popoloso comune della Puglia, è uno dei centri turistici più importanti dell'intera regione. Per la qualità delle sue acque di balneazione è stato più volte insignito della Bandiera Blu. L'arcipelago è composto dalle isole di: *San Nicola, sulla quale risiede la maggior parte della popolazione e si trovano i principali monumenti dell'arcipelago. *San Domino, più grande, sulla quale sono insediate le principali strutture turistiche grazie alla presenza dell'unica spiaggia sabbiosa dell'arcipelago (Cala delle Arene). *Capraia (detta pure Caprara o Capperaia), la seconda per grandezza, disabitata. *Pianosa, un pianoro roccioso anch'esso completamente disabitato e distante una ventina di chilometri dalle altre isole.* Il Cretaccio, un grande scoglio argilloso a breve distanza da San Domino e San Nicola. *La Vecchia, uno scoglio più piccolo del Cretaccio e prossimo a questo.

  • Le Grotte: La costa del Gargano, in particolar modo il tratto che va da Vieste a Mattinata è uno dei paesaggi più suggestivi della Puglia: alte falesie bianche a strapiombo sul mare, con pini, ginestre e cisti che si protendono sulle acque azzurre si alternano a piccole insenature e spiaggette di ghiaia bianchissima raggiungibili solo via mare.

    Tra le calette e le piccole oasi verdeggianti, regno dei gabbiani reali e di falchetti, troviamo le grotte marine: ampie cavità in cui si insinua il mare. In queste gallerie dalle forme particolari, grazie alla luce filtrante e ai suoi riflessi tra rocce e macchia mediterranea, l’acqua acquista acquista incantevoli toni di colore regalandoci spettacoli magnifici.

    Secoli dopo secoli, millenni dopo millenni con metodica lentezza, le onde del mare hanno eroso la costa calcarea del Gargano modellando scenari naturali, di cui nessuna mano sarebbe stata capace, aprendo squarci, fenditure e gallerie. Ci pensa il sole con i mirabolanti riflessi sull’acqua a completare lo stupore. Le grotte marine sono circa una ventina , la loro scoperta nel 1954 da due pescatori i fratelli Trimigno, anni in cui il turismo di massa non aveva ancora saputo delle meraviglie del Gargano. Dopo pochi anni nel 1963 a Pugnochiuso , su incarico dell’ing. Enrico Mattei, inizia la costruzione del più famoso centro vacanze di Vieste, che darà una svolta decisiva all’economia del paese da agricola-pastorale a turistica . Le Grotte Marine di Vieste e del Gargano per la loro bellezza e la loro forma hanno ispirato i vecchi pescatori con i nomi più singolari e curiosi.

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